Tocqueville e le basi giuridiche della democrazia by Giulia Oskian

Tocqueville e le basi giuridiche della democrazia by Giulia Oskian

autore:Giulia, Oskian [Oskian, Giulia]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Diritto, Studi e Ricerche
ISBN: 9788815320933
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2014-10-14T22:00:00+00:00


5. Dalla virtù repubblicana ai diritti politici

L’incipit del capitolo tocquevilliano dedicato all’idea di diritti è famoso: «Dopo l’idea generale della virtù, non ne conosco una più bella dell’idea di diritti, o meglio, queste due idee si confondono. L’idea di diritti non è altro che l’idea di virtù introdotta nel mondo politico»[33]. Tocqueville considera la fragilità costitutiva delle repubbliche classiche, che periscono non appena la virtù civica viene a mancare[34], e risponde proponendo di sostituire la scomparsa virtù pubblica con i diritti politici. Proprio in risposta alla dissoluzione dell’etica pubblica – «le leggi sono deboli, i governi turbolenti; le passioni sono vive e la virtù impotente» – occorre «aumentare i diritti della democrazia»[35].

I diritti politici, infatti, hanno la stessa funzione della virtù repubblicana, in quanto entrambi incoraggiano la partecipazione al governo e preservano la libertà:

Gli americani non formano un popolo virtuoso, eppure sono liberi. Ciò non smentisce affatto l’idea di Montesquieu secondo cui la virtù è vitale per le repubbliche. Non bisogna prendere l’idea di Montesquieu in senso stretto. Ciò che ha voluto dire questo grande uomo è che le repubbliche non potevano sussistere che attraverso l’azione della società su se stessa. Ciò che intende per virtù è il potere morale che ciascun individuo esercita su se stesso e che gli impedisce di violare il diritto degli altri. Quando questo trionfo dell’uomo sulle tentazioni è il risultato della debolezza della tentazione e di un calcolo d’interesse personale, esso non è visto dai moralisti come un atto di virtù; eppure rientra nell’idea che ne aveva Montesquieu, il quale parlava dell’effetto ben più che della causa. In America non è la virtù che è grande; è la tentazione che è piccola, il che, in fin dei conti, è lo stesso. Non è il disinteresse che è grande; è l’interesse che viene inteso bene, il che è ancora lo stesso. Montesquieu aveva quindi ragione quando parlava della virtù antica e ciò che dice dei greci e dei romani si applica adesso agli americani[36].



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